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Cos'è il midollo osseo utilizzato per il trapianto?

Non bisogna confondere il midollo osseo con il midollo spinale. Il midollo osseo è un tessuto liquido costituito da “Cellule Staminali Emopoietiche” (CSE) capaci di produrre le cellule del sangue: globuli rossi, globuli bianchi e piastrine.

Questo tessuto, situato all’interno della ossa piatte, si rinnova continuamente.

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Cosa sono le CSE?

La cellula staminale emopoietica è una cellula non ancora differenziata, pluripotente, capostipite di tutti gli elementi fondamentali del sangue: globuli rossi, globuli bianchi e piastrine.

Si tratta di un tipo di cellula in grado di proliferare mantenendo intatta la potenzialità di replicarsi. In altri termini è capace di riprodurre se stessa e, contemporaneamente, produrre cellule figlie che, attraverso successivi processi di differenziazione e maturazione, daranno origine agli elementi maturi.

Proprio per questa caratteristica le CSE esplicano e mantengono la loro funzione per tutta la vita.

Se pensiamo che il fabbisogno giornaliero di “cellule figlie” è di 10¹¹-10¹² cellule (100.000.000.000-1.000.000.000.000) è facile comprendere il potenziale proliferativo delle CSE.

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Perché sono importanti le CSE del midollo osseo?

  • Perché producono tutte le cellule del sangue e molte altre cellule accessorie o di sostegno.
  • Perché ripristinano la produzione del sangue in caso di insufficienza midollare (aplasia).
  • Perché sostituiscono il midollo in caso di leucemia, linfoma, mieloma, talassemie.
  • Perché possono produrre enzimi carenti in caso di malattie genetiche.
  • Perché consentono l’impiego di dosi elevate di chemio-radioterapia nella terapia dei tumori in genere, trattamenti che hanno come effetto collaterale, tra l’altro, la distruzione delle cellule midollari.

Le cellule staminali del midollo osseo rivestono inoltre un ruolo chiave non solo nell’emopoiesi, ma anche nella rigenerazione di altri organi e tessuti, rendendo possibile un’alternativa all’utilizzo delle cellule staminali embrionali nella ricerca di una terapia per tutte quelle malattie che danneggiano organi e tessuti, come il diabete e la fibrosi cistica.

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Come avviene la donazione?

La donazione può avvenire secondo due differenti modalità. La scelta della modalità di donazione dipende da un lato dalla necessità del paziente da trapiantare e dall’altro dalla disponibilità del donatore.
La prima modalità consiste nel prelievo di Cellule Staminali Emopoietiche (CSE) dalle ossa del bacino (dette creste iliache superiori), mediante delle punture. Il prelievo viene eseguito in anestesia generale o epidurale in un centro autorizzato.

La quantità di sangue midollare che viene prelevata varia in funzione del peso del donatore e del ricevente. Dopo il prelievo, il donatore è tenuto sotto controllo per circa 48 ore, prima di essere dimesso.

Le CSE prelevate dal midollo osseo del donatore si riproducono spontaneamente in 15-30 giorni.
Talvolta il donatore può avere un lieve dolore nella zona del prelievo, che sparisce da solo in pochi giorni.

La seconda modalità consiste nella donazione mediante l’utilizzo di separatori cellulari: il sangue, prelevato da un braccio, entra in una centrifuga attraverso un circuito sterile dove la componente utile al trapianto (CSE) viene isolata e raccolta, mentre il resto del sangue viene reinfuso. Questa modalità prevede la somministrazione, mediante iniezioni sottocutanee, di un farmaco nei 4-5 giorni prima della donazione. Il farmaco (GCSF) è un “fattore di crescita”, normalmente prodotto dal nostro organismo, che rende più rapida la crescita delle CSE e ne facilita il passaggio nel sangue periferico, ossia quello in circolo in tutto l’organismo.

Nel mondo tale procedura è stata eseguita su diverse migliaia di donatori e non si sono registrate problematiche. I disturbi che eventualmente si possono manifestare scompaiono rapidamente alla sospensione del trattamento farmacologico.

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Quali sono le reali possibilità che io giunga alla donazione?

Si ritiene che la probabilità di trovare un donatore compatibile sia 1 su 100.000. In realtà varia tantissimo da paziente a paziente. Diciamo che potresti non essere chiamato mai, nemmeno come candidato preliminare, ma potresti anche essere chiamato ed essere l’unico donatore compatibile per quel paziente, la sua unica opportunità per vivere.

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Posso essere scelto per pazienti stranieri e, in tal caso, mi devo recare nello stato del paziente?

Certo, tu potrai risultare compatibile anche con pazienti stranieri, ma in ogni caso il donatore dona al centro prelievo afferente al suo centro donazione di appartenenza e il midollo viene portato al centro trapianti che ha in cura il paziente.

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Una volta che ho donato il midollo osseo, posso donarlo una seconda volta?

I valori del sangue tornano alla normalità entro poco tempo dopo la donazione di midollo. Pertanto, per motivi medici, un donatore di midollo può ri-donare il midollo senza problemi, se qualcuno della sua famiglia ne avesse bisogno. Per motivi etici, la legge italiana prevede però che chi ha donato una volta per uno sconosciuto, viene sospeso dal registro in modo tale da non essere più disponibile per altre persone estranee. Tuttavia, ti potrebbe essere chiesta la disponibilità a ri-donare per lo stesso paziente qualora lui/lei ne avesse bisogno. Alcune malattie soprattutto tumorali del sangue possono essere sradicate infatti soltanto dopo la somministrazione di una seconda dose di cellule dello stesso donatore. Potrai scegliere se ri-donare soltanto il midollo con metodo tradizionale, soltanto le cellule staminali da sangue periferico, soltanto i linfociti del tuo sangue periferico, tutte e tre le modalità, oppure nessuna delle tre.

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Chi può candidarsi come donatore di CSE?

Qualunque individuo di età compresa tra i 18 e i 40 anni con un peso corporeo uguale o superiore ai 50 Kg, purché in buono stato di salute e non affetto da malattie infettive (HIV, HBsAg, HCV e TPHA). La disponibilità del donatore resta valida, se lo desidera, fino al suo 55° anno d’età.

Qualunque individuo di età compresa tra i 18 e i 40 anni con un peso corporeo uguale o superiore ai 50 kg, purché in buono stato di salute e non affetto da malattie infettive (HIV, HBsAg, HCV e TPHA). La disponibilità del donatore resta valida, se lo desidera, fino al suo 55° anno d’età.

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Come si diventa donatori?

Per diventare potenziali donatori è necessario sottoporsi a un banale esame del sangue, detto tipizzazione HLA, in uno dei centri accreditati (vedi elenco). Dopo un colloquio con un medico, si firma il consenso informato e l’adesione al Registro Italiano Donatori di Midollo Osseo (IBMDR).

I risultati della tipizzazione HLA (dati genetici indispensabili al trapianto) vengono inseriti, nell’assoluto rispetto della riservatezza, in un archivio informatico e trasferiti al Registro Nazionale, che a sua volta è collegato con tutti i Registri internazionali.

In caso di riscontro di una prima compatibilità con un qualsiasi paziente in lista di attesa per un trapianto, il donatore viene richiamato dal centro dove ha effettuato la tipizzazione per gli ulteriori prelievi di sangue necessari alle indagini genetiche più approfondite.

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Ci sono rischi per il donatore?

No! Nessun medico farebbe donare una persona se ci fosse anche il minimo rischio per la sua salute. Nessun donatore ha mai subito danni dalle procedure. Per entrambe le modalità di donazione, il donatore viene sempre sottoposto a una visita medica e ad approfonditi esami clinici a tutela della sua salute. Tutti i controlli medici sono gratuiti, come tutto il resto della procedura.

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Quali tutele ha il donatore?

Il Registro Italiano Donatori di Midollo Osseo (IBMDR) è stato riconosciuto con la legge n.52 del 2001. La legge prevede permessi retribuiti per effettuare tutti gli esami concernenti la donazione e tutela la figura del donatore in tutti i suoi aspetti.

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Devo sostenere delle spese?

No, il donatore non sostiene alcuna spesa, né viene pagato.

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Posso cambiare idea?

Hai il diritto di cambiare idea in merito all’iscrizione al Registro Donatori in qualunque momento e senza dover spiegare le motivazioni: la donazione è sempre un atto volontario. Se decidi che non vuoi più essere donatore di midollo, ce lo comunichi in modo da poter cercare altri donatori, evitando di lasciare i pazienti in lunga attesa, talvolta pericolosa per la loro stessa vita.

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Cosa devo fare se passa molto tempo e non vengo chiamato per nessun paziente?

Una volta entrato nel Registro è importantissimo per noi poterti rintracciare, quindi anche se passano anni senza essere chiamato, comunicaci eventuali cambiamenti di residenza e numeri telefonici, inclusi cellulari e e-mail. Ricordati sempre che potresti essere l’unico donatore nel mondo per un particolare paziente.

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Sono già donatore di sangue, dopo la donazione di midollo osseo posso continuare a donare?

Dopo la donazione di midollo, sei sospeso per un anno dalle donazioni di sangue. Dopo di che, puoi riprendere le donazioni come prima.

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Posso avere contatti con il paziente dopo il trapianto?

La donazione di midollo è rigorosamente anonima; ciò significa che tu non potrai mai avere contatti diretti con il paziente, né sapere la sua identità, e viceversa. E’ invece possibile scrivere al paziente e/o ai suoi parenti inviando una lettera al centro donatori che la invierà al Registro IBMDR il quale la inoltrerà al paziente e/o alla sua famiglia. Con lo stesso iter, anche il paziente e/o la sua famiglia può scrivere a te. Tu potrai decidere se desideri o meno ricevere la corrispondenza.

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Posso fare qualcos'altro?

Sarebbe utilissimo che facessi conoscere la donazione di midollo a parenti, amici e colleghi. Inoltre, se sei diventato donatore di midollo e ti chiedi cos’altro puoi fare, allora puoi diventare un donatore di piastrine. Le piastrine servono a controllare le emorragie. Spesso i pazienti trapiantati o che fanno chemioterapia hanno poche piastrine e a causa delle ripetute trasfusioni si sono immunizzati e necessitano di piastrine da donatori compatibili. Dato che i donatori di midollo vengono tipizzati, sono degli ideali donatori di piastrine compatibili.

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